27 gennaio Giornata della memoria dell’Olocausto

Giornata della Memoria: canzoni e brani per ricordare

copertina _ La storia vera di una bambina ebrea4Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della Memoria per non dimenticare l’Olocausto. In quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella grande offensiva oltre la Vistola in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Anche quest’anno, in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio), sono tanti i romanzi, le biografie, le autobiografie e i saggi in uscita che raccontano l’olocausto da punti di vista diversi.
Segnaliamo in libro uscito nello scorso 2015 in occasione  del giorno della memoria, dal titolo  “La memoria dei fiori”, ED. GARZANTI, il diario di RYWKA LIPSZYC ritrovato nella primavera del 1945 tra le rovine dei crematori di Auschwitz, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti   – un libro che racconta la vera storia di una bambina del ghetto di Lódz, una delle centinaia di migliaia di ragazzine ebree vissute durante l’occupazione nazista che non hanno mai avuto l’opportunità di provare le gioie e le pene dell’adolescenza -. Un’occasione per ricordare e riflettere sulla tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, ma anche per pensare all’attuale  complessa situazione mondiale.

Rywka Bajla Lipszyc (ʁivka lipʃitz) (15 set 1929 – 1945?) è stata un’ebrea polacca che scrisse un diario personale, nel ghetto di Lodz in Polonia durante l’Olocausto. Sopravvisse alla deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, seguita da un trasferimento a Gross-Rosen e ai lavori forzati nel sottocampo di Christianstadt. Sopravvisse anche a una marcia della morte verso Bergen-Belsen, e visse per vedere la sua liberazione nell’aprile del 1945. Troppo malata per essere evacuata, fu trasferita in un ospedale a Niendorf dove si persero le sue tracce. Il suo diario, composto da 112 pagine, è stato scritto in lingua polacca tra l’ottobre 1943 e l’aprile 1944. Il diario è stato tradotto in inglese da Malgorzata Markoff e commentato da Ewa Wiatr. E ‘stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nei primi mesi del 2014, circa 70 anni dopo che era stato scritto.
(Da” Liberi di scrivere” Recensioni & Interviste)

 

Soffiando nel vento
(Blowing in the wind – Bob Dylan)
Video :https://www.youtube.com/watch?v=vWwgrjjIMXA

Quante strade deve percorrere un uomo
prima di essere chiamato uomo?
E quanti mari deve superare una colomba bianca
prima di poter dormire sulla spiaggia?
E per quanto tempo dovranno volare le palle di cannone
prima che siano bandite per sempre?
La risposta,  amico mio sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento

Per quante volte un uomo deve guardare in alto
prima che possa vedere il cielo?
E quante orecchie deve avere un uomo
prima che possa sentire la gente piangere?
E quanti morti ci dovranno essere prima che lui sappia
che troppe persone sono morte?
La risposta,  amico mio sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento

Per quanti anni una montagna può esistere
prima che venga lavata via dal mare?
E per quanti anni può un popolo esistere
prima di avere il permesso di essere libero
E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa
fingendo di non vedere
La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento

Dal diario di Anna Frank
Così scriveva Anna pochi giorni prima che i tedeschi irrompessero nell’ alloggio segreto….
15 luglio 1944
…Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’ intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili”.La tua Anna
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