A Padova la conferenza “La gallina padovana dal gran ciuffo”. Appunti di viaggio dalla Polonia al Vaticano

Si è tenuto il 18 settembre 2014, a Padova presso il Circolo Unificato dell’Esercito a “Palazzo Zacco” in Prato della Valle, 82, la conferenza “La gallina padovana dal gran ciuffo. Appunti di viaggio dalla Polonia al Vaticano”, promossa dalla Commissione Agricoltura Distretto Nord Est ed organizzato dalla Sezione di Padova. In programma: la relazione del progetto sulla condizione della donna in agricoltura tenuto da A. Sambin, la conferenza dell’autore, Padovano Eccellente, F. Holzer e la degustazione dell’olio dei Colli Euganei del Frantoio di Valnogarego.

Il pomeriggio, è stato aperto dalla relazione della Presidente Loredana Vido,  che ha, nel suo discorso introduttivo, ripercorso l’attività della Sezione: i convegni svolti e i punti più importanti del programma 2014, con la cerimonia di apertura dell’anno sociale che si terrà il 24 ottobre.

Il saluto della vice Presidente del Distretto Daniela Rossi e la presenza dell’amica Carla Scoppetta, Componente distrettuale della Commissione Agricoltura,  con il suo affettuoso coinvolgimento nel progetto della Sezione di Padova, hanno conferito ulteriore  riconoscimento all’impegno delle socie Fidapine per la realizzazione dell’evento. La sala dell’incontro è stata addobbata dai disegni dei bambini partecipanti ai laboratori creativi della Gallina dal gran Ciuffo, tenutasi nei giorni  3 e 4 settembre, che si sono avvalsi  della collaborazione, in primis, della past-president M. Bettiol, e di C. Stroppa, A. Pellanda e A. Sambin.

La relazione della socia A. Sambin sulla condizione della donna in agricoltura, nell’area della provincia di Padova e Rovigo, supportata dai dati raccolti con la diffusione di questionari, ha permesso  ulteriori aggiornamenti relativamente alle criticità riferibili al mondo dell’imprenditoria agricola ed ha evidenziato come la competenza e la motivazione siano punti di merito per far funzionare efficacemente un sistema eco-agricolo.

Una riflessione“planetaria”, in preparazione dell’Expo 2015, ci porta a prendere atto delle strategie attivate dalle Cina che importa cibo e bevande. La Cina va a caccia di cibo in tutto il pianeta, non tanto per la carestia, ma per la dieta, per far crescere sana la popolazione più numerosa della terra. Pechino deve assicurare a tutti consumi alimentari di livello occidentale. Ovviamente alle importazioni preferisce gli investimenti nei giacimenti globali del cibo di massa. Nell’ultimo anno, il settore alimentare cinese ha rappresentato il 17% degli affari, di poco inferiore al primato dell’energia che costituisce il 20%del business nazionale. Fino a ieri la Cina ha acquistato cibo; oggi è decisa ad acquisire terra, aziende agricole, industrie alimentari e distributori, assicurandosi fonti di sostentamento in tutti i continenti. A muoversi sono colossi privati, ma anche grandi gruppi pubblici in mano allo stato, metropoli e regioni. La municipalità di Shanghai ha rilevato il gruppo britannico Weettabix, capace di cambiare la colazione anche dei contadini dello Shaanxi. I Gruppi cinesi fanno incetta di terreni agricoli in Australia, Nuova Zelanda, in Africa e anche in America Latina, oltre che nell’est Europa.

Gli investimenti privilegiano coltivazioni di cereali, zucchero, frutteti di qualità oltre che allevamenti e vigne. I cinesi stanno diventando i padroni anche degli scambi globali di prodotti lattiero – caseari. Perché questo?. La gente cinese non si fida del cibo cinese per gli scandali di tossicità. Quale è l’opportunità strategica dei cinesi? Questa può essere riassunta in tre punti.

  1. Il primo obbiettivo è assicurare un’alimentazione di livello europeo a 1,3 miliardi di persone.
  2. Il secondo è quello di acquisire il controllo del mercato alimentare mondiale per avere la forza di imporre il prezzo del cibo.
  3. Il terzo è quello di fare in modo che a vendere prodotti alimentari stranieri in Cina siano i cinesi stessi.

La missione cibo – cinesi stritola la piccola e media agricoltura a livello planetario. In tre anni la quotazione di sementi, concimi e antiparassitari è esplosa, come i prezzi dei terreni e le tariffe dell’acqua. La brutta notizia è che, in assenza di regole internazionali per proteggere la piccola agricoltura e i produttori di cibo di qualità, il resto del pianeta molto presto mangerà peggio. Per cui guardare o avere un orizzonte non può più essere sufficiente. Dobbiamo creare, anticipare una nuova visione del nostro futuro alimentare.

Il relatore, Franco Holzer Salmaso, personaggio molto conosciuto, ha intrattenuto, in modo divertente, gli ospiti con il suo racconto sulle tracce della gallina dal gran ciuffo ed è risultato molto interessante scoprire, su queste tracce, i vissuti di Padovani collegati con Padova, la sua provincia, l’Università e con il Vaticano. In modo particolare come le persone del passato si spostavano, stanziavano e viaggiavano lasciando impronte della patavinitas. Questa gallina merita la nostra attenzione perché è la mascotte di Padova, cioè un simbolo della città. La troviamo fotografata in Prato della Valle, al Pedrocchi, al Santo e all’apertura dell’anno accademico universitario con i Goliardi che la offrono al Magnifico Rettore.

A chiusura dell’evento, gli ospiti sono stati invitati ad ammirare i disegni piumati dei bambini, i bozzetti di Massimiliana Bettiol e il disegno della Presidente. Le statue in bronzo della gallina e del gallo dello scultore Baschierato troneggiavano sul tavolo presidenziale. L’assaggio dell’olio dello storico frantoio di Valnogaredo dei colli Euganei, è stato apprezzato in quanto gradevole e pregiato.

Allegati: volantino conferenza e volantino laboratorio

OLYMPUS DIGITAL CAMERA    OLYMPUS DIGITAL CAMERAOLYMPUS DIGITAL CAMERA

Related Images: