Carnevale rinascimentale 2014, sotto il segno di Ercole I d’Este e Lucrezia Borgia

quartettoLa rievocazione del  carnevale rinascimentale a Ferrara, è ormai entrata nella consuetudine artistica e culturale  della cittàMolte le iniziative programmate  fra il 27 febbraio e il 2 marzo 2014.  Fidapa Sezione di Ferrara ha contribuito al loro sostegno,  in collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni del territorio. Domenica 2 marzo ha sostenuto  insieme a Bal’danza,   la realizzazione del Concerto in onore  di Lucrezia Borgia, tenutosi al  Castello Estense in una gremita  Sala degli Stemmi, alla presenza di  molti ferraresi e turisti.

Il carnevale rinascimentale di Ferrara, evento storico di sempre maggiore interesse culturale e turistico,  rappresenta, oltre agli aspetti consueti della festa, quali il divertimento e l’arte di mascherarsi, la rievocazione storica  dei fasti del Rinascimento, periodo in cui la città, sede della corte estense, divenne una delle più importanti capitali europee della cultura.
Il duca Ercole I d’Este (al potere dal 1471 al 1505), autore insieme all’architetto Biagio Rossetti dell’Addizione Erculea, il celebre piano regolatore ante litteram che fece di Ferrara “la prima città moderna d’Europa”, a partire dal 1473 diede nuova linfa al carnevale. Sotto la sua guida si organizzarono feste da ballo, rappresentazioni teatrali, giostre, giochi di abilità e tornei da far invidia alle corti più importanti dell’epoca. Ercole stabiliva anno per anno la libertà di andare in maschera, di solito dall’epifania, fino al martedì grasso, perciò anche a Ferrara ognuno poteva permettersi alcune licenze vietate in altri periodi dell’anno; tuttavia, a parte alcuni casi di scherzi di cattivo gusto o addirittura di violenza consumati grazie alla garanzia dell’anonimato offerto dalla maschera, peraltro severamente puniti, il carnevale era una grande festa che coinvolgeva tutta la città, ma ancora di più i gruppi sociali più abbienti e soprattutto la cerchia di gentildonne e gentiluomini vicini al duca. Egli stesso, mascherato, partecipava attivamente a balli, scherzi ed altri divertimenti, percorrendo come consuetudine le vie del centro. A questa festa straordinaria parteciperà, a partire dal 1502, anche Lucrezia Borgia, che proprio quell’anno andò in sposa ad Alfonso I d’Este, figlio di Ercole.

Il teatro rinascimentale estense. istituto da Ercole I d’Este.  è il vero  filo conduttore della festa. La figura di Ercole I d’Este riveste particolare importanza per la storia del Rinascimento italiano, in quanto, in particolare durante il carnevale, egli promosse a Ferrara la ripresa del teatro classico attraverso la messa in scena delle più belle commedie di Plauto e Terenzio, tradotte in volgare dagli umanisti ferraresi e proposte ad un pubblico vasto, non limitato al solo ambito della corte. Si è ormai concordi nel riconoscere in queste manifestazioni artistiche le prime esperienze di teatro moderno, che influenzeranno le successive rappresentazioni in Italia e in Europa. A tal proposito, gli storici ci ricordano che la commedia plautina dei Menaechmi venne apprestata il 25 gennaio 1486 nel “Cortile” del palazzo Ducale di Ferrara, alla presenza di alcune migliaia di persone; nell’occasione venne realizzato  un singolare allestimento scenografico in cui si muovevano attori in costume che recitavano in lingua volgare, con un’accurata e rigorosa traduzione dal latino. Tale evento segnò l’inizio della straordinaria tradizione teatrale estense, che si arricchirà di nuove rappresentazioni promosse da Ercole anche negli anni e nei decenni successivi; basti pensare a quelle organizzate nel febbraio 1502 per celebrare i festeggiamenti delle nozze di Alfonso I d’Este con Lucrezia Borgia, quando furono recitate ben cinque commedie di Plauto. Anche in seguito vennero organizzate nel periodo carnascialesco rappresentazioni plautine, ad alcune delle quali assistette la bella Lucrezia, a cui, in quei momenti di festa, piaceva molto ballare e divertirsi.

Il Concerto a lei  dedicato ha rievocato i fasti del tempo, ripercorrendo in musica le atmosfere delle corti quattrocentesche, gli eccessi del carnevale, le melodie, i madrigali.

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