Convegno distrettuale – “Lo spreco alimentare nelle nostre famiglie: realtà o luogo comune?” Padova 26 settembre 2015

QuestionarioIndagine sul controllo degli sprechi alimentari .

Sabato 26 settembre si è tenuto a Padova, presso l’Istituto Tecnico Industriale “Guglielmo Marconi” un importante convegno, conclusione finale di una ricerca effettuata dalla Commissione Ambiente in collaborazione con  la Sezione di Patavium Euganea. Al Convegno erano presenti numerose docenti che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa che ha visto la sinergia di tante componenti sia appartenenti alla FIDAPA sia  a vario titolo alle scuole padovane. La ricerca aveva lo scopo di mettere in luce i comportamenti alimentari di un campione di famiglie residenti a Padova, le cui abitudini alimentari sono state  analizzate attraverso un questionario prodotto dall’Università di Bologna e distribuito a più di mille famiglie i cui figli frequentano  Istituti scolatici patavini (materna, primaria e secondaria di primo grado) in quartieri diversi della città. Intorno all’interpretazione dei dati rilevati dall’Istituto di Statistica dell’Università di Bologna il Convegno ha presentato una serie di interventi che hanno evidenziato quanto  sia multidisciplinare il problema dell’alimentazione e dei comportamenti alimentari, le cui scelte hanno un impatto sulla salute, sull’economia, sulla cultura e sulle politiche economico – sociali degli Stati e dei grandi Enti che si occupano delle politiche agricole mondiali che riguardano l’alimentazione. La lotta allo  spreco alimentare è in linea con lo spirito dell’EXPO 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e FIDAPA con quest’indagine ha voluto coinvolgere le famiglie e gli alunni con lo scopo di sensibilizzarli ad assumere comportamenti consapevoli.

Franca Coi RomagnoliIl Convegno si è  aperto con i saluti della Presidente della Sezione di Patavium Euganea, Franca Coi Romagnoli, che ha rapidamente presentato gli ospiti FIDAPA e Istituzionali. Era presente la Presidente nazionale Anna Di Domenico Lamarca, il Provveditore Scolastico Dott. Andrea Bergamo, la dott.ssa Nolli Maria Luisa, Consigliere  in rappresentanza del Sindaco. Si ringrazia in particolare la Preside, dott.ssa Filippa Renna dell’ITI Marconi per la generosa offerta dell’Aula Magna dove si tiene il Convegno e per la collaborazione data alle socie Maddalena Carraro e Elisabetta Meo nella raccolta dei questionari. La Presidente nazionale Anna Lamarca, nel suo intervento di saluto, evidenzia quanta parte del mondo soffra la fame e quanto spesso questo problema  sia sottostimato, soprattutto nei paesi dove il benessere è più diffuso.Carla Ciani Bassi, responsabile distrettuale della Commissione Ambiente/Turismo e organizzatrice dell’evento, legge il messaggio del Governatore del Veneto Luca Zaia, che plaude allo spirito del Convegno e ricorda quante iniziative sono quotidianamente assunte dalla Regione per far fronte al problema. Successivamente legge il messaggio della Prof. Maria Elisa Gandin Minucci,  referente del progetto per il Liceo Scientifico Marinelli di Udine, segnalato dalla locale sezione FIDAPA. Il Provveditore agli Studi  Andrea Bergamo ringrazia per l’iniziativa che si conforma alle tante attività sul territorio promosse dalla Scuola,  volte a far capire agli alunni che un’altra strada è possibile nello spirito del messaggio di Papa Francesco.

 

Alda Picone
Alda Picone

Terminati gli interventi di saluto, Carla Ciani Bassi presenta le relatrici. Apre il Convegno la Responsabile nazionale della Commissione Ambiente e Turismo,  Alda Picone, Presidente del Mercato Generale di Bolzano, che pone come obiettivo primario  fare cultura del consumo presso i giovani per insegnare loro a migliorare la qualità della vita presente e futura, e ricorda  alcune iniziative da lei proposte alle Scuole di Bolzano dove insegna a fare una cucina “allegra e colorata”, auspicando un diverso approccio all’acquisto: evitare di fare una spesa “grossa”, attenersi sempre alla lista, favorire l’acquisto di prodotti a kilometro zero, e in particolare utilizzare prodotti di stagione che costano meno. Inoltre controllare sempre la scadenza dei prodotti e acquistare prodotti con un imballaggio leggero, chiudere accuratamente le confezioni una volta aperte, verificare spesso gli alimenti che sono nel frigorifero, di conseguenza pulire spesso il frigo e il freezer, per evitare che prodotti non più freschi danneggino le altre derrate. “Compra solo quello che pensi di consumare!” Ma perchè si attui questo comportamento è necessario formare cittadini consapevoli, attenti all’impatto sulla società del proprio stile di vita, sensibili al concetto di sviluppo sostenibile, orientati verso il consumo consapevole.

 

Maddalena Carraro
Elisabetta Meo

Dopo l’intervento di Alda Picone,  parlano le socie che hanno materialmente attivato la ricerca, la preside Maddalena Carraro e la docente Elisabetta Meo. Entrambe si sono dedicate per mesi alla sensibilizzazione al problema nelle scuole presso docenti, alunni e genitori e alla distribuzione dei questionari e successiva raccolta. Fondamentale l’opera dei docenti che hanno fatto da tramite  per avvicinare i genitori, che hanno risposto a livello individuale, dando ai questionari la imprescindibile attendibilità. La gente oggi è più attenta, più informata, abituata a lavorare insieme, più sensibile al problema della salute dei figli. Le scuole avvicinate sono state sia pubbliche che paritarie, del centro, della periferia e anche della provincia di Padova. Il numero delle scuole coinvolte abbastanza alto, più di 80, tenendo conto che i genitori spesso hanno figli in più scuole. Anche gli insegnanti hanno trovato di estremo interesse il questionario e si sono dichiarati pronti a continuare la trattazione degli argomenti. Questo atteggiamento conferma la vocazione della scuola patavina alla formazione dei futuri cittadini.

Paola Monari
Paola Monari

L’indagine sul controllo degli  sprechi alimentari nel territorio della città di Padova ha avuto come epilogo la elaborazione dei dati raccolti nei questionari e inviati all’Università di Bologna. La socia Paola Monari, Professore ordinario di Statistica nella Facoltà di Scienze statistiche dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna ha presentato la relazione sui risultati ottenuti, riconoscendo che il campione è stato numericamente significativo  e che ha offerto la possibilità di documentare come sono fatte le famiglie, come si comportano nel fare la spesa, se lo spreco è consistente o limitato. I questionari raccolti sono stati 1073, ma ne sono stati utilizzati poco meno di mille. Dall’analisi dei dati si rileva che le risposte sono state date da un campione di famiglie preparato,  in particolare le donne, mamme per il 90%, tra i 35/44 anni il 44%, tra i 45/54 anni il 46%.  Queste famiglie hanno 1 figlio per il 28%, 2 figli per il 48% e più di 2 figli per il 24%, un dato più alto del resto d’Italia. Interessante il dato che il 66% delle famiglie ha in casa un animale, preferibilmente cani e gatti, ma anche animali da cortile.  Nel  68% delle famiglie intervistate lavorano entrambi i genitori, ma ugualmente sono attente alla spesa e conciliano una spesa oculata con poco spreco e questo va a loro merito, sostiene la Prof.ssa Monari. Anche i maschi si occupano di spesa, anche se in misura molto minore rispetto alle donne. Pur lavorando i genitori cercano di essere presenti sia a pranzo che a cena, e questo favorisce anche l’unità della famiglia e riduce gli sprechi alimentari. Certamente   l’86% acquista cibi pronti e il  72% cibi surgelati, positivo il consumo di frutta e verdura (80%) e pesce (62%),  ma molto alto è l’acquisto di merendine e dolci, sicuramente consumati dai figli, che sono da evitare, come ascolteremo dalla nutrizionista, dott.ssa Paola Sbisà.  Francesca Ruta (Sez. Vicenza) chiede se le famiglie con più figli siano multietniche. La risposta è negativa, in quanto gli immigrati non alzano la media perchè le nuove condizioni di vita fanno loro cambiare comportamento, mentre il Nord Est è tradizionalmente produttore di figli. La ricerca rileva che il 94% controlla sempre o quasi sempre la scadenza degli alimenti, il 38% li scarta, ma il 46% li utilizza se sono ancora in buone condizioni. Tuttavia un dato importante: l’80% delle famiglie non butta via quasi niente, comunque sono la frutta, la verdura,  i latticini e il pane gli alimenti che si scartano più facilmente perchè scaduti, perchè sono divenuti sgradevoli o perchè se ne sono comperati troppi. Complessivamente la famiglia padovana esce dall’indagine positivamente: è informata, oculata, non facile agli sprechi.

Dott. Paola SbisàLa piramide alimentareMa allora dove sono gli sprechi? Sono generalmente nelle fasce di popolazione meno consapevoli e  meno dotate di strumenti di conservazione dei cibi, quindi paradossalmente anche tra i poveri della terra c’è spreco alimentare. La dott. Paola Sbisà, specialista in Scienze dell’alimentazione, esordisce dicendo che c’è un mondo troppo nutrito e un mondo  poco nutrito. Il primo consuma oltre ogni limite, il secondo patisce la fame. Già Ippocrate (460 – 377 a.Ch)sosteneva che “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento e di esercizio fisico, nè in eccesso nè in difetto, avremmo trovato la strada per la salute “. Un documento che può contribuire alla scelta dei cibi da assumere per tutelare la salute è la piramide alimentare,  un grafico concepito per invitare la popolazione a seguire i consigli dietetici. In basso i cibi da assumere  con più frequenza e in quantità maggiori, in cima quelli da adottare solo poche volte.Tra i punti messi in discussione e rivisti c’è il ruolo dei grassi. Questo perché, come noto da tempo, non tutti i grassi hanno le stesse valenze nutrizionali: nella vecchia piramide tutti i grassi erano collocati verso l’apice. Invece, solo i grassi saturi (per lo più di origine animale, come il burro), dovrebbero mantenere questa posizione, mentre i grassi di origine vegetale, come l’olio extra vergine d’oliva,   vanno collocati verso la base della piramide, prevedendone il consumo quotidiano. In sintesi:  importante è acquisire abitudini  alimentari salutari, assumendo comportamenti responsabili, fin dalle piccole cose, per es. non acquistando  gli obesogeni in prossimità delle casse nei supermercati, consumare cibo fresco,  poco cotto, stagionale, evitando cibi conservati che presentano additivi pericolosi, confezionati con plastiche senza bisfenolo, possibilmente con la dicitura “senza BPA” , non scaldare i contenitori di plastica, usare possibilmente il vetro per conservare i cibi. Cucinare non a lungo, usare minime quantità di grassi, non friggere, non bruciare i cibi. La nuova piramide alimentare prevede:
◾poca carne e tanti vegetali
◾meno cereali raffinati e derivati e più cibi a basso indice glicemico (cereali integrali)
◾un maggiore utilizzo di grassi “buoni” (olio d’oliva extravergine, pesce, frutta secca oleosa con guscio, come noci, mandorle, pinoli)
◾l’uso di aromi ed erbe aromatiche al posto di intingoli complessi
◾una certa variazione degli alimenti nell’arco della settimana
◾bere molto ogni giorno: limitando le bevande gassate e dolci
◾dolci a tavola con parsimonia

Cristina Gorajski ViscontiMa cosa fare per i paesi che non possono crearsi cibo per le condizioni del terreno, delle avversità belliche  o dei mutamenti climatici? Per questo le Nazioni Unite hanno istituito Associazioni internazionali come la FAO  (Food and Agriculture Organisation -United Nations); la socia Cristina Gorajscki Visconti vi rappresenta la BPW International(Business and Professional Women), una delle 24 organizzazioni non profit  che aderisce alla FAO.  Ci informa che i programmi a favore dei paesi poveri si fanno sui dati, che mancano o sono inaffidabili o non vengono comunicati perchè vi è comunque una forte resistenza a condividere anche ad alto livello. I maggiori problemi da affrontare sono le conseguenze delle politiche economiche delle multinazionali del cibo volte più all’utile che alla salute dei consumatori, sono i cibi provenienti da paesi dove mancano le regole per la difesa dei consumatori, ad esempio la trasparenza dell’etichettatura.  Si sprecano nel mondo 90 milioni di tonnellate di cibo, si spreca l’acqua, si inquina eccedendo negli imballaggi difficili da riciclare. Va migliorata la distribuzione e la produzione delle plastiche non tossiche. La FAO sostiene le donne in agricoltura perchè la loro presenza è fondamentale per il cambiamento  nella produzione del cibo, esse educano i bambini, difendono le tradizioni ed evitano lo spopolamento delle campagne e quindi l’emigrazione dei giovani che impoverisce ulteriormente i paesi poveri. Il 16 ottobre  ricorre la giornata mondiale dell’alimentazione, per cui il Convegno che si sta tenendo in questa sede ha una valenza speciale, anche perchè in questo ambito è stata stampata e distribuita la Carta di Milano. La Presidente distrettuale Gabriella Vaglieri interviene  dicendo che il Distretto Nord Est è orgoglioso di presentare questo documento e di diffonderlo, auspicando che ognuno metta la firma di adesione.

prof. Carfagna ElisabettaMa i cibi sono prodotti dell’agricoltura, e di agricoltura ci ha parlato la Prof.ssa Elisabetta Carfagna, professore Ordinario di Statistica presso l’Università di Bologna e delegato del Rettore per l’EXPO 2015 ad organizzare le Conferenze che si sono tenute a Milano nell’ambito dell’EXPO 2015. Ha assunto dal 2011 al 2014 l’incarico di Senior Statistician presso la FAO, dove è stata incaricata  di definire il piano complessivo e poi dirigere la componente di ricerca della “Global Strategy to Improve Agricultural and Rural Statistics”, il più importante programma internazionale di innovazione mai realizzato per migliorare le statistiche agricole, rurali e ambientali nei paesi in via di sviluppo, tramite l’innovazione metodologica e l’uso di nuove tecnologie (web, PDA, tablet, GPS, dati tele-rilevati e sistemi informativi geografici). Il tema trattato nella Conferenza tenutasi il 31 agosto nel Padiglione Italia “New challenges and cross-cutting issues in agricoltural and rural planning ” ha evidenziato la necessità di avere un’agricoltura tesa alla sostenibilità e alla multi-funzionalità, contro il consumo del suolo indiscriminato che tanti danni ha fatto negli  ultimi decenni all’ambiente e al paesaggio, che vanno difesi, tutelati e preservati per le future generazioni. La relatrice evidenzia quanto siano inattendibili i dati provenienti  soprattutto dai paesi in via di sviluppo,  e quanto le nuove tecnologie  ne permettano  il rilevamento e il conseguente  monitoraggio degli effetti delle politiche economiche sull’agricoltura e l’analisi anche dello spreco alimentare soprattutto a livello di famiglie che non possiedono il frigorifero o le aziende agrarie che non hanno strutture adeguate.

Dott. Adele BiondaniA guardare più a fondo in casa nostra ci pensa Adele Biondani, Presidente dell’Associazione Banco Alimentare del Veneto ONLUS, che ci invita a riflettere sul numero degli italiani sulla soglia della povertà assoluta, circa 6.000.000, cioè persone che  spesso non fanno un pasto completo al giorno, il 10% sono bambini.  Nel Veneto il Banco alimenta circa 103.500 persone, e collaborano in rete 450 Associazioni . Il Banco raccoglie nei propri magazzini tutti gli alimenti commestibili e utilizzabili provenienti da Supermercati ed Aziende alimentari e li distribuisce alle Associazioni sul territorio, che hanno cura di distribuirli alle persone bisognose, evitando così a chi opera capillarmente sul territorio di doversi occupare del reperimento delle derrate alimentari. Nella precedente  giornata dedicata alla raccolta sul territorio sono state donate dalla popolazione 717 tonnellate, raccolte da 12.600 volontari. Un ringraziamento particolare ai Supermercati ALI. L’invito della Presidente Biondani è quello di rendere sempre più efficace la macchina organizzativa della raccolta e distribuzione del cibo a chi ne ha bisogno.

Anna Lamarca La presidente nazionale Anna Lamarca conclude il convegno complimentandosi con la Preside dell’Istituto Marconi, prof.ssa Filippa Renna,  per le iniziative della Scuola, per l’impegno dei docenti. Condivide l’iniziativa di distribuire la Carta di Milano, ed auspica che alle buone intenzioni seguano azioni positive, come leggi che prevalgano sugli interessi economici  e siano rivolti alla tutela dei diritti dei consumatori più che alle leggi di mercato.

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pieghevole retro finito

Locandina 2012 FIDAPAGabriella Vaglieri

tavolo relatori 2

Carla Ciani e Adele BiondaniGabriella Vaglieri e Anna LamarcaFrancesca Ruta, Sez. VicenzaMaria Grazia Avezzù Sez. FerraraDott.ssa Maria Luisa Nolli

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