Elvira Riviezzo: un’artista a Cesena

anturium(mosaico)

La Sezione di Cesena e il Distretto Nord Est della FIDAPA – BPWITALY   sono  orgogliosi di segnalare  la mostra della socia artista Elvira Riviezzo.

locandina Mostra di Elvira Riviezzo

IL RICHIAMO DELLA NATURA nella produzione artistica di Elvira Riviezzo di Silvia Arfelli

Se c’è un filo conduttore che sta alla base della tensione creativa di un’artista come Elvira Riviezzo, questo è certamente il richiamo della natura. Una natura sentita, ricercata, provocata quasi nelle forme e nei colori dei suoi mosaici, frammenti di pietre, vetri, conchiglie che sono soprattutto frammenti di vita: la pietra pomice delle Lipari, le conchiglie dell’Algarve, i sassi della Sardegna. Un’attenzione al materiale naturale, ai fossili lavorati dal tempo e alla loro eterna energia, che si rinnova e si mescola a quella dell’artista che individua quei reperti non come oggetti, ma come pezzi di vita, ancora intrisi di quel valore cosmico che la natura stessa ha attribuito loro. Frammenti, appunto, così come frammenti sono quei lunghi attimi trascorsi con gli “occhi a terra”, come l’artista stessa ha addirittura scritto in una delle sue opere, a recuperare quel rapporto vitale con un vetro levigato dal mare o con una pietra colorata dalla terra, che per la Riviezzo rappresenta soprattutto l’incipit per rinnovare il rapporto con se stessa, con la propria vitalità.

Mosaico significa “opera paziente degna delle Muse”, grazie all’abitudine degli antichi romani di costruire nei giardini delle domus grotte e anfratti dedicati alle Ninfe e alle Muse, decorandone le pareti con sassi e conchiglie. Per un’artista contemporanea, di formazione ravennate, cresciuta con gli occhi intrisi dall’oro dei bizantini, i richiami ed i rimandi rischiano di essere fin troppo semplici e scontati. Elvira Riviezzo invece, del mosaico storico conserva solo il fascino eterno ed innegabile del materiale; per il resto, a parte qualche bagliore dorato che, assieme alla forma, attribuisce spessore ed originalità ad alcune opere, l’artista è figlia del suo tempo, di quel Novecento che ha segnato una rinascita del mosaico attraverso il frazionamento del colore ereditati dall’Impressionismo e dal Divisionismo, attraverso la semplificazione della forma e la netta scansione cromatica derivati dall’Espressionismo e dall’Astrattismo, ma soprattutto grazie al rilancio operato dal Liberty e dall’Art Decò che lo riscatteranno dal ruolo di arte secondaria, che verrà praticata anche da Klimt e da Gaudì.

veliero (mosaico, cocci medioevali e tessere di vetro)

Ma Elvira Riviezzo, nei propri mosaici che passano dalle foglie ai reperti, alle forme fitomorfe, dai cocci del ‘500 alle conchiglie, dai fossili di selce alle tessere in marmo reperite dagli artigiani, dall’inserimento di oggettini diversi all’utilizzo degli specchi (“Il tempo è  specchio dell’eternità”, diceva Diogene di Sinope) ha spinto la propria pratica oltre la formazione contemporanea, sottolineando un aspetto che è moderno e sociale al tempo stesso, quello di un’arte che sfocia nel riciclo creativo. Con una sensibilità e una consapevolezza che si rinnovano, l’artista attribuisce una dignità artistica a materiali cui lo scorrere di un tempo lentissimo e spesso lunghissimo  ha mutato forma; li raccoglie dal mare e dalla terra e li inserisce spesso interi, come i cocci e le suppellettili, reperti di ceramiche artistiche derivanti dalle fornaci  cesenati, o le tessere di granito, di pietra serena, gli inserimenti di travertino anche dipinto. Ne nascono opere modernissime, che si mantengono però in linea con una tradizione figurativa antica e ricca di simboli: i pesci, ad esempio, realizzati con specchi e vetri cinesi; i richiami mitologici, con il tema dell’Airone che uccide il serpente in tasselli di pietra serena, ossidiana e tre tipi di marmo bianco dalle sfumature diverse. Altre volte sono già i materiali a racchiudere l’idea, come il piatto rotto che rammenta un profilo umano o il sasso di fiume che ricorda le sembianze di una testa d’agnello.

betulle alla Tate (olio su tela)
abissi (mosaico, marmo conchiglie e cocci)

Ma la presenza costante e spesso preponderante della natura la si ritrova anche nelle opere pittoriche: le case sul fiume nascoste dal canneto o quelle in collina, protette da una coltre di vegetazione, i papaveri, gli iris, le betulle, l’albero di mimosa: tutto concorre ad esaltare un protagonismo della natura ma anche ad assecondare la necessità di raccontarsi, di fissare quei momenti in un campionario esistenziale in cui il cespuglio di lavanda o il giardino in fiore rappresentano un attimo di eternità, frammenti di vita, appunto, esattamente come le tessere del mosaico. Una vita in cui anche un campo incolto rivendica una sua bellezza, o in cui anche in una palude può nascere un fiore: l’iconografia apparentemente serena di Elvira Riviezzo è filtrata soprattutto da un’attenta osservazione, da una pittura che riflette la realtà attraverso una vasta scala cromatica dai toni spesso morbidi e dalle sfumature intense che si alternano a volte ad una tavolozza più netta. Lontano da qualsiasi descrittivismo, l’artista appare attratta dai riverberi delle luci, vibranti di quel silenzio poetico che pare essere alla base del suo fare artistico. Se i fiori tripudiano di colori e di suggestioni segrete, nelle profondità dei cieli, nelle acque calme, nelle liquide trasparenze di un tramonto sul mare, si traducono in valori luministici lirici e riflettenti. Proprio come gli specchi dei suoi mosaici.

Silvia Arfelli è nata a Forlì, dove attualmente vive e lavora. Ha frequentato il Dams di Bologna e la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali (Beni Mobili e Artistici) presso l’Università di Pisa. Ha specializzato i propri studi sull’arte contemporanea italiana, in modo particolare sulle grandi correnti del Novecento. E’ critico d’arte e curatrice di mostre, fra cui “Giosetta Fioroni. L’estro quotidiano” in occasione della Notte Bianca (Roma, 2005), “Schifano Angeli Festa 1960 – 1980” assieme a Maurizio Calvesi (2006) e “Annigoni – Solitudine nella realtà”, in collaborazione con l’Archivio Annigoni di Fano. Nel 2006 ha tenuto in Campidoglio la conferenza “Tano Festa: da Michelangelo a Van Eyck, da Velàzquez ad Ingres. Iconografia e mito nella pop-art”, riproposta nel gennaio 2008 all’Accademia di Belle Arti di Bologna in occasione del ventennale della morte dell’artista. E’ autrice di saggi in numerosi cataloghi d’arte e suoi scritti sono stati pubblicati sulle riviste “Archivio” e “Art Leader”. Collabora con importanti gallerie d’arte sul territorio nazionale. Dal 2005 è direttore artistico de “La Maya Desnuda”, azienda che organizza eventi espositivi ed editoria specializzata.

Ritratto dell’artista Elvira Riviezzo

Vivo e lavoro a Cesena, dipingo e faccio mosaici.

Appassionata d’ arte, ne avrei fatto una professione, non potendo, ho seguito le mostre e ho visitato i musei principali del mondo per ammirare i quadri più celebri e vedere da vicino le pennellate dei pittori più famosi. Ho seguito corsi di pittura e di mosaico.

Ho sempre raccolto e conservato oggetti fatti di materiali diversi anche se rotti , perché ognuno di essi aveva un suo vissuto e trasmetteva delle informazioni sul passato e delle emozioni più o meno forti. Ad essi si sono aggiunti sassi, vetri, laterizi lavorati dal mare, cercati o semplicemente trovati durante i viaggi sulle mille coste di questa nostra Italia nelle vacanze estive con le mie figlie e all’estero in terre lontanissime in cui non avrei mai pensato di mettere piede per seguire e conoscere i luoghi dove per studio, per lavoro e per scelta di vita loro decidevano di trasferirsi. Invece di catalogare ordinatamente e trascrivere verbalmente quello che avevo intuito e provato ho preferito creare altro: un manufatto più complesso misto a mosaico che potesse essere letto autonomamente secondo le esperienze, il vissuto e l’ interpretazione di chi ne fruisse di volta in volta.

Ho spesso ritirato dai marmisti scarti di produzione con forme, colori, spessori e dimensioni diversificati. Ne ho tagliati alcuni con la martellina e la varia durezza dei materiali mi affascinava al punto di osservare le scintille che a volte si sprigionavano e nello stesso tempo mi obbligavano a fare delle scelte come quella di lasciare il granito e l’ossidiana in pezzi grandi dalle forme irregolari e diversificate e ridurre a tessere di mosaico i marmi più duttili. Mi sono lasciata guidare dalla fantasia nell’ assemblarli usando materiale di recupero anche per le basi e l’effetto finale è stato per me soddisfacente e gratificante.

Breve curriculum artistico

Laureata in pedagogia, diploma di perfezionamento in musicologia presso l’ Università di Bologna, insegnante di italiano e storia negli Istituti professionali di Stato, ho riscoperto i pennelli dopo avere lasciato l’insegnamento. Dal 1997 ho seguito corsi di pittura e corsi di mosaico: uso le due tecniche separatamente o anche insieme, in una tecnica mista.Sono iscritta all’ associazione degli artisti cesenati ADARC.

Collettive e personali

Ho partecipato a diverse mostre a Cesena e fuori tra cui le più recenti:

Levico Terme: Mostra d’arte sul tema : “ Io: il mio autoritratto o la percezione di me”, 22 ottobre 2005 “Come se…” Il quadro rappresenta la biblioteca Malatestiana. Un quadro caldo, luminoso, ricco di aspettative di cambiamento, di luce.

Forlì Fiera: Contemporanea, novembre 2006 e 2007

Forlì Fiera: Vernice Art Fair, marzo 2007

Day Hospital Oncologico, Ospedale Bufalini di Cesena: mostra personale nella rassegna ”ARTE E SOLIDARIETA’, 20 febbraio-20 aprile 2007

Ex Pescheria, Cesena: mostra collettiva “che cosa è che cambierà su questa terra stanca”, omaggio a Renato Serra, 4 – 19 ottobre 2008

Ex Pescheria, Cesena “Fabrizio de Andrè, canzoni fotografate”, aprile 2009

Galleria ADARC, Cesena : personale di pittura, 28 febbraio-17 marzo 2010

Laboratorio Unificato, Pievesistina Cesena: esposizione di mosaici, personale marzo – settembre 2010

Borsino della Cassa di Risparmio di Cesena: concorso di pittura “La donna e il lavoro” febbraio 2010, vincitrice del secondo premio. ” Lavoro esprimono anche le 2 mani enormi che Elvira Riviezzo ha dipinto mentre massaggiano un volto, paradossalmente truccato, con incisività espressionistica, ” fotogrammi di attività “ che ci mostrano il Lavoro tradotto in Arte.

Palazzo del Comune, Speyer ( gemellata con Ravenna): mostra d’arte collettiva in occasione dei mercatini di Natale, dicembre 2009 e 2010

Ex Pescheria, Cesena: mostra collettiva “dipingiamo … Federico Fellini”, 19 marzo – 10 aprile 2011

Palazzo del Capitano, Cesena: mostra personale di pittura, in occasione della manifestazione conclusiva del percorso Fidapa sull’educazione al rispetto nelle scuole, maggio 2011

Ex Pescheria, Cesena: mostra collettiva “modalità espressive nell’ attualità dell’ arte a Cesena”, 7 – 22 maggio 2011

Dodecaureo Gallery, Rimini: mostra collettiva “Cose di mare”, 17-30 settembre 2011

Dubai Mall, Dubai UAE: concorso di pittura “Women of heart”, 6-15 ottobre 2011

Galleria comunale” Leonardo da Vinci”, Cesenatico: concorso del collettivo artisti, Febbraio 2010- 2011- 2012

 

Elvira Riviezzo:  mail- riviezzoelvira@gmail.com

 

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