FIDAPA BPW ITALY - DISTRETTO NORD EST

La Sezione di Legnago-Basso Veronese consegna il riconoscimento FIDAPA Donna del territorio

consegna targaNella splendida cornice del Castello Bevilacqua, in occasione della chiusura dell’anno sociale 2013/2014, la Sezione di Legnago-Basso Veronese ha consegnato lunedì 26 maggio 2014, il riconoscimento FIDAPA  Donna del territorio a Maria Cristina Roncolato, detta “Mirka”.  Ospiti della serata: la Referente distrettuale della Commissione Agricoltura Distretto Nord-Est  Carla Scoppetta, il Sindaco del Comune di  Roverchiara Loreta Isolani, Socia Fidapa,  Cinzia Montagnana, Socia Fidapa, creatrice della Opera d’arte , offerta a riconoscimento.

Nel discorso di presentazione Marisa Saggiotto, Presidente  della Sezione Legnago – Basso Veronese, rifacendosi alla titolazione stessa della Sezione, ne ha richiamato la vasta configurazione geografica e l’inclusione,  in essa, di  Socie provenienti da Comuni diversi, limitrofi a Legnago: Angiari, Arcole, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi S. Anna, Bovolone, Casaleone, Castagnaro, Cologna Veneta, Cerea, Minerbe, Oppeano, Roverchiara, San Bonifacio, Villa Bartolomea. Di qui l’impegno e  la necessità da parte della Commissione nominata  dalla Sezione, allo scopo di valutare  le candidature al riconoscimento, di considerare con particolare attenzione tutti gli ambiti di impegno presenti nel territorio. Ha poi ricordato che nel biennio trascorso il riconoscimento è stato assegnato alla   professoressa Ferrari di Legnago, distintasi in ambito culturale. Nel biennio presente  il premio viene conferito ad una donna del Basso Veronese,  Cristina Maria Roncolato, detta “Mirka”, titolare  con le figlie  Giulia e Carolina della Azienda agricola – Fattoria didattica e sociale “La Vecchia Fattoria”, di Bonavicina; una donna che ha saputo intraprendere percorsi nuovi in ambito imprenditoriale,  integrare nei propri obiettivi  il benessere sociale e un rapporto rispettoso con la natura.

Cristina Maria, detta “Mirka”, nasce  a Bovolone, da mamma Irene, casalinga e da papà Albino, medico condotto. Cristina, molto amata da entrambi i genitori, all’età di tre anni viene mandata in collegio per ricevere “una buona educazione”. Mirka soffrirà molto per la lontananza della sua famiglia e questo fatto la segnerà nelle sue scelte future; oggi infatti dice del suo lavoro,”…voglio impedire che i bambini soffrano per la lontananza dalla loro famiglia”.

Giovane studentessa giunge all’Università di Padova per frequentare la Facoltà di Agraria, ma l’ improvvisa malattia del padre la costringe, ad un anno dalla Laurea, a ritirarsi per aiutare la madre. Sposa il “fidanzatino di sempre” l’ingegnere civile Luigi Lovato e nel 1985 nasce la sua prima figlia Giulia. Il 1987 è l’anno del cambiamento. Ad un mese dalla nascita della sua secondogenita Carolina, il suo amatissimo padre viene a mancare. In quello stesso anno Mirka decide di gestire l’azienda agricola ereditata dalla nonna Bianca. Inizia  con tenacia e passione, scontrandosi spesso con un mondo agricolo, a conduzione prettamente maschile e poco incline a concedere credibilità imprenditoriale ad una donna.  L’azienda, di proprietà della sua famiglia da più di due secoli, comprendeva oltre alla vecchia casa, gli antichi annessi rustici ed i terreni coltivati prevalentemente a tabacco. Appena inizia, Cristina decide di continuare la cultura del tabacco, ma il mutato contesto economico e sociale,  unito al desiderio  di sperimentare “colture innovative”,  in un’ottica di  protezione ambientale e sociale, la spinge a produrre frutta e verdura biologica e a realizzare un enorme bosco dove poter impiantare specie arboricole autoctone e di frutti “dimenticati”.

La sua attività imprenditoriale non la tiene lontana dall’impegno sociale attivo:  per alcuni anni è  consigliere nella Casa di Riposo di Bovolone, aiuta a fondare l’Associazione  “Il Miracolo”, oggi denominata “EureKa”, che organizza doposcuola per  i bambini che hanno bisogno di sostegno e di aiuto. Nello stesso tempo  Mirka cresce le  due figlie  che,  nel contatto con la natura e gli animali,  sanno riconoscere e amplificare i valori della famiglia e della madre. Successivamente inizia a ristrutturare la vecchia casa e le pertinenze rurali dell’azienda  con l’intenzione di farne il luogo dove  far crescere la sua famiglia. E’ proprio in questo periodo che comprende  l’importanza del contatto con l’ambiente e con gli animali nella crescita armonica dei ragazzi e decide di aprire la fattoria ad altre famiglie. Nel 1998, a Mantova, organizzato dalla Regione Lombardia (nel Veneto le Fattorie didattiche verranno riconosciute soltanto nel 2002), segue un corso per conduttrice di “Fattorie didattiche”, al termine del quale apre l’Agriturismo didattico LA VECCHIA FATTORIA . Ospita da subito moltissime scolaresche, non solo provenienti dalla Provincia di Verona, ma da Padova, Vicenza, Mantova, Venezia, Treviso, Rovigo, Trento, Bolzano, Brescia, Modena, arrivando ad ospitare fino a 15.000 bambini l’anno. La Vecchia Fattoria cresce e nel 2002 apre il grest estivo. Nel 2008, insieme alle figlie, inizia le attività sociali volte ad accogliere persone in difficoltà: bambini ed adulti con disabilità e con problemi di inclusione sociale. La bellezza e l’armonia, lo stimolo caotico e l’estrema accoglienza della Vecchia Fattoria, delle sue strutture, del bosco, ormai ventennale, rispecchiano le idee e la generosità di Cristina. Negli anni  incentiva la cultura promuovendo e finanziando compagnie teatrali come “Il fil de fer” di Bovolone e “Gli amici della Vecchia Fattoria” di Bonavicina e numerosi laboratori di “Storie Antiche”, di Burattini, di teatro-danza, danza e Yoga per bambini.

Cristina è una donna d’azione, e come dice lei “mille ne pensa e mille ne fa”, è molto generosa e sensibile, è empatica con le persone tanto da soffrire e gioire insieme a loro. E’ una “grande Mamma”: ama i bambini ed i ragazzi, soprattutto quelli che lei chiama “incompresi”; cerca di proteggere e di aiutare, per quanto è possibile,  anche le loro famiglie, se economicamente in difficoltà.

Cristina Maria ha saputo cercare un punto di vista diverso sulle cose e, con la capacità tutta femminile, di rompere gli schemi e di percorrere nuove strade, è riuscita a farcela. Una storia, la sua, emblematica, ma se vogliamo, una “storia della porta accanto”, ovvero una storia possibile. E nell’Italia di oggi , ove il bilancio tra nascita e morte delle imprese è estremamente negativo, il suo impegno professionale e umano è un esempio e un modello che riguarda tutti. Indagare e scoprire storie di successo innesca un nuovo clima di fiducia che può aiutare ciascuno di noi. Serve anche ai giovani come stimolo a innovare e creare per formare quell’attitudine imprenditoriale che mira a realizzare il benessere economico e sociale: un’agricoltura, fattore di sviluppo economico e sociale, oltre che strumento di salvaguardia e valorizzazione ambientale; una potenziale leva su cui poggiare modelli di crescita territoriale sostenibili. La capacità delle attività agricole di generare benefici di carattere sociale, quali quelli di carattere terapeutico-riabilitativo nei confronti di particolari gruppi di popolazione, la rivisitazione in chiave moderna di quell’agricoltura contadina tradizionale che  assegnava una mansione, un ruolo, anche se limitato, a tutti i componenti della famiglia, ognuno coinvolto e partecipe della vita sociale e produttiva di quella comunità, sono gli obiettivi che Cristina ha saputo realizzare. Un’azienda e un’attività dove la dimensione economico-produttiva si intreccia strettamente con quella familiare e le due dimensioni determinano reciprocamente vincoli e opportunità. Grazie Maria Cristina!

26.05.14TargaFidapaDonnaDel Territorio                            premiaz. 1

                                                               targa imm

 

Nelle immagini: momenti della serata  e della premiazione                                                         Particolare del riconoscimento-opera d’arte

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