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Mondo lavoro: i genitori e l’orientamento dei figli

Ancora prima di aiutare il figlio ad orientarsi nel labirinto di scuole e scelte professionali, i genitori dovrebbero cercare di riflettere sulla propria visione del mondo in generale e su quella lavorativa in particolare.

Nel passato erano soprattutto i genitori a determinare le scelte dei figli: una sorta di determinismo naturale – speculare all’immobilita’ del paesaggio socioeconomico – che portava il figlio del contadino a continuare il lavoro dei campi e questo valeva per molte professioni. Solo in via del tutto eccezionale qualcuno usciva dai binari segnati dalla tradizione familiare.Il principio era pertanto quello della stabilita’.

Oggi il principio e’ quello della interdipendenza.Rimane innanzitutto il peso che ha la famiglia di origine sul destino lavorativo dei figli, poi l’incidenza dell’istruzione e della zona di provenienza sulla probabilita’ o meno di diventare disoccupati di lunga durata o, peggio, soggetti a rischio di fenomeni di esclusione sociale.Intesa questa come impossibilita’ per un giovane senza lavoro di prendere parte da cittadino di serie A alla vita del paese.Viviamo in societa’ che hanno posto proprio nel cambiamento la loro ragione d’ essere:pensiamo all’evoluzione tecnologica, alla globalizzazione dell’economia, alla continua proposta di nuovi prodotti e servizi.

Come e’ possibile dunque aiutare i figli a progettare il proprio futuro se gli adulti per primi sono disorientati e sentono il futuro come inquietante? Come e’ possibile infondere nei figli fiducia nel futuro se per primi i genitori avvertono solo gli aspetti negativi dello scenario politico, religioso, morale in cui viviamo?Come  possono aiutarli nelle scelte impegnative se i genitori per primi parlano del loro lavoro solo in termini negativi? Per un genitore e ‘ tutto piu’ difficile se non altro perche’, per orientare il figlio nel labirinto delle possibilita’, dovrebbe prima riuscire ad orientare se stesso.

Lo psicologo Bettelheim dice che la fiducia dei genitori e’ il piu’ grande punto di riferimento che il ragazzo possiede e di cui si possa fidare perche’ sa che i suoi genitori sanno molte piu’ cose di lui sulla vita e sul mondo.Ma quando i genitori sono essi stessi in dubbio sulla sua adeguatezza ora e in futuro, allora il ragazzo si trova sguarnito su tutti i fronti: si sente minacciato dalle proprie insicurezze e al tempo stesso dalla mancanza di rassicurazione da parte dei genitori. E dato che essi sono molto piu’ competenti di lui nel valutare la realta’,le loro preoccupazioni riguardo la sua persona e il suo futuro gli sembrano fondate sulla scoperta in lui di carenze e di difetti che evidentemente egli non vede ma che ci sono.

Percio’ il genitore che si angustia per il figlio e il suo futuro produce esattamente cio’ che piu’ lo angustia: un figlio profondamente insicuro di se’. “

La famiglia e l’imprenditore – Voglia d’impresa

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