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San Donà di Piave- Conferenza: Un’emergenza sanitaria dei nostri giorni: l’antibiotico -resistenza

A San Donà di Piave il 14 aprile, nella prestigiosa Sala Ronchi del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, in collaborazione con AMMI, si è tenuta una conferenza dal titolo: “Un’emergenza sanitaria dei nostri giorni: l’antibiotico-resistenza”.

Due relatori di grande prestigio: la Dottoressa Maria Pilla, Direttore del Dipartimento di Sicurezza del Farmaco presso l’Aptuit di Verona, multinazionale specializzata nei servizi per lo sviluppo della ricerca sui farmaci, PhD al Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Cambridge, vincitrice di numerosi premi e borse di studio, tra cui il Premio “Mela d’oro” della Fondazione Marisa Bellisario,  e il Dottor Gianfranco Dianese, pediatra molto noto ed apprezzato, già Primario del Reparto di Pediatria dell’Ospedale di San Donà di Piave.
Lo scopo dell’iniziativa è di sensibilizzare la popolazione ad un uso corretto, mirato, razionale e non eccessivo di questi importantissimi farmaci e di far conoscere ai cittadini il problema dell’antibiotico-resistenza ovvero il fenomeno per cui molti batteri sono in grado di resistere all’azione dell’antibiotico che quindi diventa inefficace.
Nel suo discorso di saluto il Sindaco di San Donà di Piave, Dottor Andrea Cereser, medico veterinario, ha evidenziato che esiste anche l’assunzione passiva di antibiotici .Questa avviene quando ci nutriamo di carni di animali che provengono da allevamenti in cui si fa uso di dosi massicce di antibiotici.
L’azione degli antibiotici è quella di combattere specifiche infezioni rallentando o fermando la proliferazione dei batteri.
Il loro utilizzo nella pratica clinica, iniziato negli anni quaranta con l’introduzione in terapia della penicillina, ha portato ad una drastica diminuzione di malattie infettive quali il colera, il tifo e la tubercolosi e ha migliorato l’esistenza umana in maniere tali che solo pochi decenni fa andavano oltre ogni immaginazione.
Negli ultimi decenni in Europa si è registrato un pericoloso incremento del consumo di antibiotici, un abuso indiscriminato che è la causa principale dell’antibiotico-resistenza.
Il problema dell’antibiotico-resistenza è aggravato dalla non disponibilità di nuove molecole efficaci, contrariamente a quanto avveniva in passato, quando se emergevano resistenze c’era pronto un nuovo farmaco.
L’antibiotico-resistenza è un vero e proprio problema di sanità pubblica di importanza globale, perché esiste il rischio di non avere più armi a disposizione per contrastare le malattie infettive di origine batterica e in un futuro prossimo anche infezioni oggi curabili potrebbero diventare patologie temibili.
L’antibiotico-resistenza non è un fenomeno uniforme nell’Unione Europea, è maggiore nei paesi del Sud e dell’Est Europeo tra cui l’Italia. Secondo i dati raccolti dalla sorveglianza dell’antibiotico-resistenza dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più alte in Europa.
L’uso degli antibiotici è molto spesso inappropriato e irrazionale, infatti si ricorre a questi farmaci per malattie delle prime vie aeree, le cui cause spesso sono virus sui quali gli antibiotici non hanno alcuna efficacia.
Una regola basilare è di non usare gli antibiotici in caso di raffreddore, influenza, mal di gola e d’orecchio che quasi sicuramente sono causati da un virus che il sistema immunitario è in grado di combattere, eventualmente con l’aiuto di semplici rimedi quali decongestionanti e antidolorifici.
Gli antibiotici vanno assunti solo se è il medico a prescriverli, dopo averne accertato la necessità e vanno scrupolosamente rispettate la posologia e la durata della terapia indicate.
La sospensione precoce della terapia è tra le principali cause di sviluppo della resistenza, perché uccide i batteri più deboli e seleziona quelli più forti che si evolvono e mutano.
Per tutelare la propria e altrui salute dobbiamo imparare a considerare gli antibiotici come una risorsa preziosa ma poco rinnovabile, alla stregua dell’energia, che va quindi risparmiata per poter essere utilizzata anche dalle generazioni future, con la speranza che la ricerca possa produrre nuove molecole e nuovi metodi di terapia.(Dott.ssa Leonilde Collauto, farmacista, Presidente Sezione FIDAPA BPWITALY di San Donà di Piave)

Breve nota: La dott. ssa Maria Pilla si è laureata all’Università di Padova nel 1996 in Farmacologia; successivamente ha frequentato dal 1998 al 2001 l’Università di Cambridge dove ha conseguito il titolo di Doctor of Philosophy (PhD) nel campo delle Neuroscienze. Attualmente è Senior Manager, Preclinical Safety at Aptuit.

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