Trento: ” La comunicazione assertiva e non violenta”

donneMercoledì 28 Maggio 2014 presso il Circolo Culturale A. Rosmini, via Dordi 8 a Trento, la Socia dott.ssa Paola Maria Taufer ha intrattenuto un folto pubblico su un argomento molto interessante e coinvolgente: “La comunicazione assertiva e non violenta”. La Presidente della locale Sezione FIDAPA, Luisa Fronza ha introdotto la dott.ssa Taufer, psicologa e psicoterapeuta di grande esperienza, che si occupa anche di formazione verso operatori del settore sanitario. È emerso, fin dalle prime battute, il gradevole ed accattivante modo di porgere gli argomenti da parte della relatrice, che spesso ha riportato esempi pratici, situazioni concrete in cui tutti si trovano nella vita di ogni giorno.

La comunicazione è un atto sociale: come dice l’etimo della parola, è mettere in comunenon solo trasmettere! – qualcosa tra chi prende l’iniziativa del contatto e chi lo riceve. È un processo, un ponte che ci mette in relazione con gli altri e proprio la relazione è l’aspetto più importante. Affinché la comunicazione avvenga, tutti devono contribuire attivamente. Anche il silenzio (e ci sono tanti tipi di silenzio!) è determinante nella comunicazione. “Non comunicare è impossibile dice la dott.ssa Taufer. Anche chi risponde ad una domanda o proposta o affermazione con un silenzio e/o con un atteggiamento di chiusura (gesto, postura, espressione del volto) comunica qualcosa. Ne derivano alcune considerazioni:

–        È importante il contenuto (il quid) della comunicazione, ma anche il modo (la relazione) in cui essa si realizza

–        Si può avere relazione di simmetria, ossia posizione di uguaglianza tra le persone che comunicano, o di a-simmetria, in cui una delle parti si trova in posizione di dipendenza e l’altra di supremazia

–        Chi è in posizione di inferiorità ha più difficoltà a comunicare e tende a subire la relazione

–        Chi ha in mano la situazione non deve mettersi alla pari dell’altro (es. assumere un tono troppo accorato se l’altro è depresso), ma gestire serenamente la relazione in modo da garantire all’altro la possibilità di esprimersi

 In una comunicazione corretta non è importante solo parlare, ma anche ascoltare. La dott.ssa Taufer ha riportato un’affermazione dello psicologo Carl Rogers: “L’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto”. Fin dalla scuola elementare si insegna a scrivere e a leggere, ma non ad ascoltare. Spesso interrompiamo chi sta parlando invadendo il campo con nostre vicende o giudizi o personalismi, perché non sappiamo ascoltare: in questo modo mettiamo in atto una comunicazione violenta, non assertiva. E invece ascoltare davvero equivale a far capire all’altro: “Sei importante per me, accetto la relazione con te e non ti giudico, ti accetto come sei”. In chi si sente ascoltato aumenta l’autostima! L’importanza dell’ascolto è stata ribadita più volte dalla dott.ssa Taufer, che pure ne ha messo in evidenza i possibili ostacoli (affaticamento, barriere linguistiche …).

 Attuare una comunicazione assertiva o autoaffermativa o non violenta significa rivelare onestamente se stessi, esprimere con chiarezza ed efficacia la propria personalità (emozioni, opinioni) e nello stesso tempo mettere l’altro in condizione di fare altrettanto. Sono essenziali per questo la simpatia (il vedersi nell’altro) e l’empatia (il partecipare all’esperienza dell’altro, condividerla), insomma il mettersi vicini all’altro pur nelle differenze. In questo senso la comunicazione assertiva o non violenta viene detta anche empatica o collaborativa o ancora … linguaggio giraffa, essendo la giraffa il mammifero terrestre col cuore più grande! Quando mancano i requisiti di cui si è appena detto, afferma la dott.ssa Taufer, ossia quando c’è freddezza, si parla di analfabetismo emozionale.

 La comunicazione assertiva è legata all’autostima. Chi non si stima spesso è aggressivo ed afferma solo se stesso, anche in forma violenta, o manifesta ipocrisia o ancora assume atteggiamenti passivi e/o vittimistici, ostacolando l’espressione dell’altro. Al contrario, l’atteggiamento assertivo di chi è in pace con se stesso riduce l’insicurezza anche nell’altro. Una discussione assertiva, pur tra due persone che hanno punti di vista divergenti e che mantengono divergenze di opinione, porta un cambiamento ed un arricchimento in entrambe!

 Per attuare una comunicazione assertiva e non violenta è necessario:

–        separare l’osservazione dalla valutazione (il non ti giudico già detto)

–        identificare le proprie emozioni ed il proprio stato d’animo (conoscere ed accettare se stessi)

–        definire chiaramente le proprie esigenze ed esprimerle senza mascheramenti o ipocrisie (autoespressione onesta)

–        chiedere, non pretendere

 La dott.ssa Taufer ha anche illustrato a lungo le diverse modalità della comunicazione, che non scaturiscono certamente soltanto dalla parola. Si è già detto dell’importanza del silenzio nelle sue svariate declinazioni, ma almeno altrettanto possono determinare la qualità ed il risultato dell’atto comunicativo tutti i linguaggi non verbali a cui si ricorre sempre, intenzionalmente e non, e che rivelano moltissimo di noi! Pensiamo agli sguardi, al guardare o non guardare l’altro, alla posizione che si assume rispetto alla persona con cui si è in relazione (vicinanza, distanza…), alla postura o atteggiamento del corpo, che lo rende così eloquente, alla gestualità, ai movimenti o all’immobilità di braccia e mani, all’espressione del viso, degli occhi, ai mille atteggiamenti – intenzionali e non – che condizionano in senso positivo o negativo il risultato della comunicazione…e che possono renderla assertiva e non violenta (o auto affermativa o empatica o collaborativa o linguaggio giraffa) oppure – al contrario – non assertiva e violenta.

 Ci sono stati alcuni interventi, con esposizione di esperienze personali. E’ stato un pomeriggio di scoperte, stimoli a riflettere, conferme, arricchimento per tutti. Il pubblico infatti ha manifestato ripetutamente interesse e soddisfazione, insieme alla gratitudine verso la dott.ssa Taufer, che ha messo a disposizione delle socie e di tutti gli intervenuti la sua competenza.

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