BPWInternational: Progetto Mentoring

Tra le novità che la Presidente nazionale Pia Petrucci ha introdotto nel suo programma biennale, il mentoring è certamente tra le più utili ed interessanti, perché è dimostrato che il rapporto tra Carla Laura Petruzzellila mentore e la mentee porterà ad entrambe numerosi vantaggi, primo fra tutti il piacere della conoscenza, la riuscita di un progetto di apprendimento, l’occasione di aumentare le proprie conoscenze interpersonali, un trasferimento di saperi e ideali. Del resto il personaggio che guida un mentoring tandem prende il nome da Mentore un personaggio dell’Odissea, a cui Ulisse affida il piccolo Telemaco prima di partire per la guerra di Troia.
Il progetto Mentoring della BPWInternational, della cui diffusione Carla Laura Petruzzelli è la Responsabile per l’Europa e membro della Task Force della BPW International, vuole proprio raggiungere questi obiettivi. Con competenza e disponibilità Carla Laura ha presentato questa opportunità alle socie del Distretto Nord Est il 19 marzo a Vicenza presso la Sala dei Chiostri di San Lorenzo, durante il seminario “Mentoring, Entrepreneurship, Comunicazione”. Alla presenza di numerose socie, alcune già coinvolte in questo progetto, che in Italia rimane ancora         un’opportunità assai poco utilizzata, ha informato che la BPW già da alcuni anni lo mette al servizio dei suoi membri, ma richiede imprescindibili garanzie soprattutto per la scelta della mentor. Chi desidera diventare mentore deve valutare con grande obiettività le proprie competenze, le proprie conoscenze professionali, le capacità di leadership, avere anche una possibile esperienza generale nel mondo degli affari e professioni, oltre ai quattro anni richiesti di anzianità in Fidapa. I mentori sono persone spesso molto occupate con poco tempo da spendere.

E ‘importante comprendere i fattori positivi e negativi che hanno un impatto sulla loro partecipazione. Quella del mentore è quindi una figura importante: pur avendo la saggezza e l’esperienza di un maestro, non si presenta come gerarchicamente superiore a colui che assiste; la sua guida è discreta, non impositiva, aiuta ad imparare e a progredire per raggiungere gli obiettivi, dà suggerimenti e consigli. La conoscenza della lingua inglese è condizione primaria per poter essere accettate come mentor. La mentee è invece colei che beneficia dell’esperienza e della competenza del mentor, non è detto sia giovane, può essere anche una socia che intende apprendere ciò che non sa o che ritiene non sufficiente e si mette in gioco, si concede il piacere di imparare ciò che magari ha sempre desiderato sapere, ma le circostanze della vita gliel’ hanno impedito. Altre volte è una giovane che sta entrando nel mondo del lavoro ed ha bisogno di qualcuno che la guidi, la sostenga nei passi più difficili, la sorregga nelle scelte. L’obiettivo è quello di fornire alla socia l’ opportunità di sviluppare continuamente le sue abilità e aumentare le sue conoscenza, rafforzando in tal modo il suo successo. Un contratto di un anno tra le parti sancisce questo rapporto. Accanto a queste figure che procedono come su di un tandem, c’è una figura di coordinamento, responsabile del buon andamento delle azioni di tutoraggio, che deve aver titoli e competenze per operare in un contesto talvolta anche psicologicamente difficile.

Per i datori di lavoro il tutoraggio aumenta la soddisfazione dei dipendenti, nelle università  gli studenti che beneficiano di un progetto mentoring è dimostrato che migliorano le prestazioni scolastiche, in un’associazione come la nostra serve a dare alle socie un utile servizio.
In qualità di Componente del Comitato ad hoc per la Comunicazione sono convinta che non è sufficiente presentare un ottimo programma di mentoring, che suscita magari inizialmente molto entusiasmo, ma si devono creare le condizioni perché questo entusiasmo si traduca in alti tassi di partecipazione. Questo sarà possibile se affiancheremo al programma un progetto di comunicazione efficace, sui benefici e sul valore strategico del mentoring per la nostra Associazione. Questa pagina è un primo passo

Ida Bressan, Componente Comitato ad hoc Comunicazione Distretto Nord Est

Bettina Giordani, Referente Nazionale Comitato Comunicazione

Carla Laura Petruzzelli, Chair – European Task Force (carlalaurapetruzzelli@gruppopetruzzelli.it) Katia Reda, Member (katiareda1512@hotmail.it)

Mentoring
Fasi di sviluppo del programma di mentoring nella nostra Federazione:
• “call” aperta a tutti i Distretti per l’individuazione e, quindi, la realizzazione di un database di socie FIDAPA BPW Italy che occupano posizioni di responsabilità nel mondo economico, politico, sociale e culturale disposte a trasmettere (come mentor) le loro conoscenze ed esperienze professionali alle socie che sono all’inizio della loro carriera o che decidono, dopo un periodo di inattività, di rientrare nel mondo del lavoro
• giornata di informazione – formazione a livello distrettuale alla presenza di una Componente della Task Force Mentoring per una chiara esplicitazione e documentazione degli obiettivi e la presentazione delle Socie che hanno dato la loro disponibilità come mentor.
Proposta di programma per la giornata di seminario:
o introduzione sul mentoring o organizzazione di workshops sugli ambiti di maggior interesse per la consulenza di mentoring, coordinati ciascuno da una esperta
o discussione finale ed individuazione degli obiettivi per il futuro
• abbinamento delle coppie mentor-mentee
Alla fine del biennio si potrà organizzare un evento a livello nazionale per una valutazione dei risultati e una condivisione delle esperienze.(i.b.)

www.fidapa.org

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