Eco de Femmes – l’emancipazione della donna in Tunisia e Marocco

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L’emancipazione femminile parte dall’alfabetizzazione e dal diritto allo studio. Solo il saper leggere e scrivere libera le donne dall’ignoranza e dallo sfruttamento patriarcale. Nei Paesi come la Tunisia e il Marocco le donne nelle aree rurali vivono ancora in una situazione di drammatica “sottomissione” all’ignoranza e all’impossibilità di frequentare le scuole per potersi emancipare lavorativamente ed economicamente.

Il 4 aprile scorso Fidapa BPW Ravenna ha partecipato a un intermeeting organizzato dal Lions Club Ravenna Host e con Soroptimist, nel corso del quale è stato proiettato il documentario-film “Eco de Femmes” della regista ravennate Carlotta Piccinini.

Il documentario, che ha vinto numerosi premi, tra i quali il Premio Banca Etica all’Euganea Film Festival, racconta in 33 minuti la vita di sei donne nelle zone rurali di Tunisia e Marocco. Zina, Cherifa, Halima, Jamila, Fatima e Miina, le protagoniste di “Eco des Femmes” narrano le loro storie, accogliendo lo spettatore nella propria casa e nella propria vita. Sono tutte donne che hanno in comune la forza di combattere per creare una società migliore, per dare a se stesse e alle altre donne, che come loro non hanno potuto studiare e sono costrette a fare i lavori più duri e sottopagati, sfruttate, una via di uscita da tutto questo. Grazie anche al sostegno del progetto di cooperazione allo sviluppo voluto e gestito dalla Ong GVC – Gruppo Volontariato Civile – di Bologna stanno riuscendo ad uscire da questa condizione di “sottomissione” a una società rurale che nega l’emancipazione femminile. Il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il diritto all’autonomia e all’indipendenza economica sono condizioni necessarie e interconnesse tra loro. L’analfabetismo è una condizione terribile che purtroppo colpisce più il Marocco (con il 70% delle donne nelle zone rurali) che la Tunisia (con il 50% della popolazione femminile) e che impedisce tutte le donne a uscire da questa loro condizione di inferiorità. Senza saper leggere una bolletta della luce, una lettera, senza saper far di conto, è impossibile cercare un lavoro che non sia la più bassa manovalanza, che non sia sfruttamento.Halima_ecodefemmes

Il documentario illustra con grande effetto la forza di volontà delle sei protagoniste del racconto, disposte a combattere con tutte le proprie capacità per emanciparsi. E sono storie belle, di donne allegre e caparbie che alla fine riescono a creare qualcosa, riescono a organizzarsi in associazioni e cooperative per dare e darsi un lavoro e un’opportunità. Sono storie di collaborazione e di sorellanza, ove la più “fortunata” decide di offrire le proprie competenze alle donne del suo villaggio per dare loro la possibilità di un guadagno, di un’indipendenza e di un futuro migliore.

Eco de Femmes parla delle donne nelle zone rurali del Marocco e della Tunisia, ma è come se parlasse di noi, delle donne nelle campagne italiane, nelle aree più povere del nostro Paese, dove l’analfabetismo di ritorno e la scarsa scolarizzazione, costringono da secoli le donne nelle attività più umili e sottopagate.

12971026_10209122669002764_6637129090685893396_oAlla serata hanno partecipato come ospiti d’eccezione Meriem Dahrat, Presidente distrettuale dei Lions di Casablanca e Insaf Derouiche, Coordinatrice del gruppo mondiale di Leadership dei Lions di Tunisi e l’Assessore alla cultura di Ravenna, Ouidad Bakkali. La loro testimonianza è stata preziosa perché ci hanno ricordato come sia essenziale per le donne il diritto allo studio, al lavoro e alla salute. Nelle aree rurali la situazione è decisamente più drammatica che nelle aree cittadine, le donne delle campagne non riescono ad accedere alla formazione scolastica per l’assenza delle scuole o per la loro estrema distanza dai piccoli centri abitati, che impedisce alle bambine di raggiungere da sole l’istituto scolastico. Inoltre la forte disoccupazione (maschile) e la necessità che la donna rimanga in famiglia perché spesso l’uomo si allontana per cercare lavoro e fortuna altrove, lega indissolubilmente il destino delle donne a quelle della loro famiglia. Il lavoro fuori dalle mura di casa è solo una propagazione del lavoro domestico, non esiste più un confine e nel racconto di una delle donne tunisine tutto questo è espresso con estrema chiarezza. La mattina dopo aver preparato il pane per la famiglia, porta al pascolo le pecore fino a mezzogiorno, poi dopo aver preparato il pranzo si siede al telaio e tesse i tappeti che qualcun altro andrà a vendere al mercato.

Il film è assolutamente da vedere, le sue immagini oltre che il racconto delle sei protagoniste, sono forti, nitide, colpiscono lo spettatore nel profondo. I paesaggi sono desolanti eppur carichi di vita, i gesti delle donne sembrano dei rituali ancestrali che ammaliano.ecodefemmes2

Fidapa BPW Ravenna è stata felicissima di partecipare a questa iniziativa e si sta organizzando perché il documentario sia nuovamente proiettato nell’ambito di una nostra serata, per diffondere tra tutte le socie e le nostre amiche questo messaggio di speranza e di forza sull’emancipazione delle donne nel Maghreb e in tutti i Paesi del mondo.

L’eco des femmes è la voce di tutte le donne.ecodefemmes3

(Chiara Scattone, Sezione Ravenna)

http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0069846-eco-de-femmes-documentario-presentato-ravenna

 

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