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Pordenone-Transiberiana: un’epopea friulana

Transiberiana : un’epopea friulana

Transiberiana, un nome che evoca terre lontane, paesaggi sconfinati, freddo e gelo, fatiche immani sopportate a quaranta, cinquanta gradi sotto zero, quasi a mani nude, da tanti uomini per realizzare il sogno dello zar Alessandro II di unificare, agli inizi del ‘900, il suo immenso impero. Da Mosca fino al mar del Giappone, novemila chilometri di distanza!

Alla concretizzazione di quel sogno, nel punto più impervio e duro, circa a metà strada tra Mosca, la partenza, e Vladivostock, l’arrivo, a ridosso del lago Bajkal, tra i monti di dura pietra che lo circondano, hanno lavorato tra il 1894 e il 1924 gruppi di friulani, esperti scalpellini, che con la loro forza e abilità hanno abbattuto muri di pietra, scavato tunnel, gallerie, ponti e hanno perforato, con i mezzi rudimentali di allora, il ghiaccio del lago per installarvi piloni di ferro a sostegno della ferrovia.

Storie di uomini tenaci che, lasciata la famiglia nei paesi di origine, Buia, Campone, Osoppo, Spilimbergo, Vito d’Asio, Folgaria, Lauco e molti altri, sono andati nel profondo “Far East” in cerca di fortuna e che in quelle sterminate pianure di ghiaccio, a distanze siderali da casa, conservavano gelosamente nascosto il gruzzolo, frutto delle proprie fatiche, da consegnare ai familiari al ritorno, consapevoli che avrebbe risolto per sempre la loro condizione. Storie che si intrecciano con la “Grande Storia”, quella della Rivoluzione del ’17 che travolge tutto con la sua violenza e vanifica quei sacrifici. Storie di uomini che hanno perso la vita tra quei ghiacci o cercato il calore di un’altra casa lasciando sul posto i loro nomi, incisi sulle croci dei cimiteri o portati con orgoglio dai discendenti che, oggi nel cuore della Russia, parlano friulano e nell’università di Irkusk, capitale della Siberia, hanno voluto la frequentatissima facoltà di “Lingua e Letteratura Italiana”.

Questo il tema con il quale la neopresidente della sezione FIDAPA di Pordenone ha voluto iniziare l’attività dell’anno sociale 2011-2012, giovedì scorso nella saletta dell’ex convento di San Francesco. L’argomento è stato illustrato, corredato da documenti scritti e fotografie dell’epoca, dal prof. ….Floramo, docente di ….e collaboratore dell’Università di Trieste per …….

Il prof Floramo ha anche relazionato su un convegno tenutosi sull’argomento proprio a IrKutzsk, a cui ha partecipato (insieme al sig. Piergiorgio Zannese di Fiume Veneto) e dal quale ha riportato il libro ….di………, insigne studiosa russa, che in esso ricorda le vicende di quell’ “epopea friulana” e annota nomi e luoghi di provenienza di quegli uomini che, testimoni delle capacità e carattere di un popolo, hanno scritto una pagina di storia indimenticabile.

Prof Floramo :   FidapaConf.transiberiana  – FidapaConf.PN

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