Premio Fidapa a Belluno

"Vita a metà"
“Vita a metà”

Premio Fidapa per il Concorso di scultura su legno a Belluno
Non è stata una tardiva e calda estate di San Martino ad accogliere gli scultori selezionati a partecipare alla XXIX edizione dell’Ex Tempore di scultura su legno, consolidato appuntamento organizzato dal Consorzio Belluno Centro Storico, dal 3 al 9 novembre. Ma, nonostante il maltempo, il profumo del legno di cirmolo inondava le vie e le piazze ed il pubblico non ha esitato a circondare i vari gazebo, osservando, esprimendo giudizi, ascoltando i commenti degli artisti che descrivevano le loro opere.
Erano sedici gli artisti, provenienti, quest’anno, dal centro e nord Italia, e tre i premi assegnati: dalla Giuria, dalla Stampa bellunese e dalla Fidapa, BPW Italy, sezione di Belluno, la quale aveva indicato quale tema, “Donna, simbolo di vita: dignità offesa e calpestata. La guerra del quotidiano femminicidio”. Fidapa partecipa, con un premio, a questa manifestazione, dal 1994, condividendo un momento importante della vita cittadina e, da alcuni anni, è in ricordo della presidente fondatrice, Lalla Chinaglia Bianchi. I premi, consegnati domenica 9, nella sala consiliare di Palazzo Rosso, sono andati, rispettivamente, a Toni Venzo di Pove del Grappa (VI), con la scultura “Nel blù”, Leonardo Tramontin di Belluno, con “Dolce amore” e Luca Mommarelli di Borgo San Lorenzo (FI), con “Vita a metà”. La giuria Fidapa, composta dalla vice presidente Miriam Curti, da Francesca Bianchi, Lucia Buzzatti e Irene Savaris, ha così motivato la propria scelta: “Il pannello riporta iconograficamente la dicotomia tra ombra e luce, tra bene e male. La dualità della cromia esprime il corpo integro e il corpo violato, la ferita e la guarigione. L’inesistenza di tratti nel volto propone l’universalità e la globalizzazione del tema della violenza . L’intarsio dei legni rappresenta la potenzialità intrinseca di auto guarigione. L’espressione materica, del castagno antico, indica la ferita storica, mentre il cirmolo chiaro esprime la rinascita. La centralità dell’ombelico, simbolo di vita, è evidente e indicativa della capacità della donna di affrontare il dramma della violenza, sapendo ritrovare la forza primigenia della rinascita.” Tra gli eventi collaterali, va segnalato il Concorso fotografico organizzato in collaborazione con il Fotocineclub San Martino; inoltre, ha avuto luogo la quinta edizione della Mostra mercato “Legno e dintorni” ed un’esposizione di bozzetti e sculture degli anni precedenti. Si è trattato di una bella e attesa manifestazione, che il maltempo non è riuscito a scalfire.
Irene Savaris

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